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  • Silvia Sacchini

Con lockdown e smartworking l’equilibrio delle coppie è stato messo a dura prova

Quali conseguenze ha avuto la stretta convivenza o

la distanza forzata data dalla pandemia sulle coppie?



L'Osservatorio Msa-Covid-19, ha condotto a partire da fine marzo 2020 due ricerche sulla popolazione italiana e ha mostrato l'esistenza di un rischio di incremento dei fenomeni di violenza di coppia, registrando, al trascorrere del lockdown, un aumento dei soggetti che hanno dichiarato la possibilità di atti di violenza psicologica reciproca fra i due sessi e di violenza fisica verso le donne, anche in presenza di minori.

L'Osservatorio ha evidenziato che stereotipi, discriminazione e violenza di genere, sono molto diffusi, riguardando circa il 15% degli intervistati, in particolare uomini di medio-basso livello di istruzione, residenti nel Mezzogiorno e di età più avanzata.


L’emergenza sanitaria mondiale “Coronavirus”, oltre al grave aumento della violenza psicologica e fisica nella coppia, ha generato anche la preoccupazione tra i partner rispetto alla stabilità della coppia.


In genere due persone, indipendentemente che vivano insieme da poco o da tanto tempo e che siano sposati o conviventi, condividono dei momenti insieme e fanno altre cose da soli, mantenendo degli spazi privati. Avere un giusto equilibrio in questa gestione della distanza e condivisione aiuta la coppia a restare solida, appassionata e viva, senza essere né simbiotica né fredda.

La convivenza o la separazione forzata ha costretto a un cambiamento nella gestione degli spazi della coppia e ora, che stiamo tornando alle vecchie abitudini, cambiamo nuovamente in poco tempo questi equilibri, mettendo a dura prova la nostra sfera affettiva.


Come restare uniti mentre si affrontano

tutti questi cambiamenti?

L’emergenza coronavirus ha messo a dura prova l’intimità e l’affettività ma, come tutti gli eventi stressanti e traumatici, in realtà ha solo sbloccato alcune dinamiche preesistenti.

Per coppie stabili, solide, dotate di un buon livello di autonomia personale, l’adattamento è possibile, ma...


è importante non scambiare i normali nervosismi causati da uno stato di stress, ormai collettivo, con liti per incompatibilità di carattere.


Le situazioni in cui può trovarsi una coppia sono molteplici e sono spesso imprevedibili. Vediamo alcune situazioni tipo e alcuni consigli pratici che si possono attuare anche da soli.


Per chi non vive con il proprio partner e ne è rimasto separato

L’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus è un’evenienza nuova e insolita e, come tutte le cose a cui non siamo preparati, le reazioni possono essere di difficile adattamento, ansia e paura.

In più il distanziamento sociale è sempre un evento difficile che ci obbliga a reprimere o modificare il nostro bisogno di vicinanza e relazione, e ci porta a rivedere anche la nostra vita sessuale.

Non sarà quindi una situazione facile ma una separazione potrebbe non determinare dei particolari effetti all’interno di una coppia e in alcune circostanze potrebbe addirittura dare l’opportunità di verificare e ripensare il proprio modo di stare con l’altro.

È indubbio che la lunghezza della separazione, gli strumenti che si posseggono e la storia personale di ciascuno siano determinanti.

Per coppie instabili, o formatisi recentemente, o soprattutto dove il legame è prevalentemente dipendente e simbiotico, la situazione può farsi difficile. La distanza in questi casi può far emergere gelosia, rancori e risentimenti o lo slancio nel decidere di allontanarsi definitivamente dal partner.

Consigli pratici:

  • Mantenete i contatti attraverso un maggior utilizzo di mezzi di comunicazione tecnologici, come le video chiamate, per tenere viva la relazione e salvaguardarla dal disagio provocato da questa situazione, permettendo alla coppia di elaborare anche i vissuti legati alla distanza. Allo stesso tempo è bene non avere sempre il telefono in mano, non bisogna infatti creare un rapporto di dipendenza, ma di fiducia. Decidete dei momenti in cui controllare i messaggi e fare le chiamate, senza interrompervi ogni due secondi per qualsiasi notifica. Se realizzate di aver esagerato con messaggi e chiamate, diminuite gradatamente. I ritmi della ripresa non ci permetteranno di avere tutte queste attenzioni, meglio quindi averne qualcuna in meno ma di qualità.

  • E’ importante ricordare che si tratta di una lontananza fisica, non affettiva o mentale, e che la situazione è temporanea. Il tempo perso potrà essere recuperato e apprezzato maggiormente appena ci sarà l'occasione.

  • Continuate a fare progetti insieme e a mantenere abitudini, condividendo le vostre giornate. Programmate per esempio un appuntamento per la cena, così da creare attesa e desiderio e non cadere nella noia.

  • Focalizzatevi sugli aspetti positivi della separazione forzata. Questa esperienza nuova ci può infatti aiutare a: riattivare il desiderio, rivalutare l’intero rapporto di coppia; affrontare problematiche tralasciate nel tempo; contare maggiormente su se stessi, recuperando una maggiore autonomia personale e valorizzando le vostre risorse, arricchendo conseguentemente il rapporto di coppia.


Per chi convive col proprio partner

Una convivenza forzata può facilitare liti frequenti, sino ad arrivare a una sorta di intolleranza o saturazione. Gli ambienti condivisi, soprattuto nelle piccole case, diventano generatori di tensione e di ansia.

Di seguito propongo alcuni suggerimenti per affrontare con maggior consapevolezza e nuovi strumenti questo delicato periodo.

  • Condividete con il partner i vissuti emotivi (come ci si sente e quello che si desidera) senza aspettare che sia l’altro per primo ad accorgersi della vostra sofferenza, rabbia, ecc. perché nessuno ha il dono di leggere nel pensiero. Migliorare la comunicazione permetterà all’altro di comprendervi meglio e le aspettative nel rapporto saranno più realistiche.

  • Stabilite una routine condivisa, trovando delle mediazioni efficaci, per ricostruire una vita simile a quella precedente la quarantena e per un’eventuale ridistribuzione di compiti, spazi e orari. E’ importante organizzare la propria giornata con attività regolate da orari per condividere alcuni spazi comuni come cucina, salotto e anche per preservare uno spazio privato, un luogo e un momento nel quale potersi dedicare alla cura di sé, all’attività fisica, alle proprie passioni, a tutto ciò che ci piace e alle relazioni sociali, anche se a distanza.

  • Aumentate la tolleranza e cercate di non perseverare nel conflitto durante i momenti di discussione, per evitare di arrivare ad un’escalation della rabbia. Il partner, di volta in volta, più incline alla riconciliazione ed emotivamente non sopraffatto, deve imparare a bloccare e a stemperare la lite.

  • Coltivate spazi di gioco, momenti di creatività e di piacere condiviso. È bello riscoprirsi compagni di divertimento e dedicarvi a quelle cose che non avevate mai il tempo di fare.

  • Per i fortunati che hanno scoperto una nuova complicità durante il lockdown, fate tesoro di questa esperienza. La coppia va coltivata e non data per scontata.


Per le coppie con figli

La situazione è forse ancora più complicata all’interno di un sistema familiare. L'essere obbligati a passare tanto tempo insieme, chiusi in casa può far emergere tensioni, aggressività, fragilità psicologiche e può intensificare problematiche preesistenti ma è anche l’opportunità per riscoprire nuovi modi di stare insieme e di essere una risorsa e un supporto l’uno per l’altro.

Consigli pratici:

  • Una buona organizzazione e collaborazione è sempre una grandissima risorsa che permette a tutti di potersi ritagliare momenti preziosi per se stessi, per il proprio benessere, ma anche per quello della coppia. Datevi quindi dei turni di gestione della casa oltre che dei figli, dividendovi le attività e gli impegni dei ragazzi da monitorare. Scegliete di cucinare a giorni alterni, per fare un esempio, in modo da rendere questa quotidiana attività meno pesante e noiosa. Una buona abitudine da mantenere anche in questa fase di lenta ripresa.

  • Date maggiore responsabilità, compiti e autonomia anche ai figli. Dai 6 anni in poi i ragazzi possono fare molte cose anche senza il vostro intervento costante.

  • Se le conversazioni iniziano ad esprimere nervosismo e rabbia, ricordate che entrambi state affrontando un periodo complesso, carico di ansie e stress. Siate quindi più comprensivi e cercate di mantenere la calma. Comunicate i vostri bisogni con assertività e non con aggressività per porre l’altro in condizione di capirvi e possibilmente venirvi incontro.

  • Mettete sempre in agenda un momento per lo sport, perchè favorisce l’ aumento dei neuro trasmettitori del buon umore.


A prescindere dal tipo di coppia che siete, ricordate che inaspettatamente tutti ci siamo trovati davanti a qualcosa che non si conosce e che non si può prevedere, e quindi non solo voi ma anche chi vi sta accanto, da quando è esplosa la pandemia, ha iniziato a sentirsi vulnerabile, affettivamente dipendente, ad essere preoccupato o ad avere paura: paura di ammalarsi o di far ammalare qualcuno che si ama, paura che il sistema sanitario collassi, paura della crisi economica e lavorativa.

Per questo motivo è fondamentale accettare la vulnerabilità e il bisogno degli altri e soprattutto è consigliabile rimandare scelte importanti sul rapporto ad emergenza conclusa, una volta che avrete avuto il tempo per riflettere a mente lucida e più distaccata sui reali sentimenti.


Se purtroppo siete vittima di violenza ricordate che c’è sempre una via di uscita e che potete chiedere aiuto al numero 1522.


Infine se ci dovessero essere momenti di disagio e difficoltà caratterizzati da particolare sconforto, insofferenza reciproca, ansia e depressione, si può chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta online sia per un supporto individuale che di coppia. Ce ne sono molti, proprio per essere vicini a chi ne avesse bisogno, pur rimanendo fisicamente a distanza.



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