Un’ondata di Stress Post Traumatico a livelli mondiale senza precedenti. Questo è il rischio che corre la comunità internazionale per il coronavirus secondo il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS nel 2017) Tedros Adhanom Ghebreyesus biologo, immunologo ed esperto di malattie infettive libanese.
Soltanto in Italia, secondo un sondaggio dell’Istituto Piepoli commissionato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, più del 60 per cento degli italiani sta soffrendo di stress a causa della pandemia, e il 43 per cento di essi ne sperimenta il livello massimo con disturbi come ansia, attacchi di panico, insonnia, depressione, problemi digestivi.
Il trauma da coronavirus
Un trauma è causato da qualcosa che mette in pericolo la nostra incolumità e quella dei nostri cari.
Con il coronavirus ci troviamo davanti a due possibili tipi di traumi: quelli lievi e quelli più complessi.
I traumi lievi sono l’aver perso la libertà, il confinamento in spazi piccoli, la gestione difficoltosa dei figli piccoli, dei disabili e degli anziani e le perdite economiche. I loro sintomi si esprimono con espressioni psicosomatiche come: cefalea; disturbi intestinali; difficoltà digestive; tachicardia; astenia; dimagrimento; ansia; depressione; aumento del consumo alcolico; insonnia.
I traumi più complessi colpiscono chi ha avuto conoscenti, parenti o amici contagiati gravemente; chi ha perso i familiari; gli operatori sanitari che sono in prima linea in ospedale; chi ha perso il lavoro. I sintomi sono: flashback e ricordi ricorrenti; incubi; iperattività; disturbi dell’umore come sentimento di vuoto; distacco dalla realtà quotidiana; perdita di interesse; ansia e attacchi di panico, irritabilità; ipervigilanza; difficoltà del sonno; scarsa concentrazione.
In entrambi i casi l’ansia e gli attacchi di panico, in questo contesto, la fanno da padroni. Andiamo quindi a comprendere cosa sono e che effetti hanno.
Ansia e attacchi di panico
La paura è una risposta emotiva ad un pericolo imminente, reale o percepito, ed è associata ad alti picchi di attivazione del sistema nervoso autonomo e a comportanti di fuga o attacco.
La paura, permettendoci di riconoscere un pericolo e di proteggerci, è una risorsa e una funzione buona per la nostra vita. Il problema sorge quando a fronte di una comprensibile e sana paura di ciò che stiamo vivendo, si affianca uno stato d'animo ingestibile come l'ansia.
L’ansia è l’anticipazione apprensiva di un pericolo o di una minaccia futura, reale o percepita, accompagnata da tensione muscolare, vigilanza, preoccupazione e comportamenti protettivi o di evitamento, che diventano invalidanti e condizionano le nostre giornate.
È quello che stiamo vivendo in questo periodo storico, l’apprensione con cui pensiamo al futuro, la preoccupazione quotidiana di questa minaccia invisibile, complici tutte le regole che dobbiamo rispettare.
L’ansia è una paura anticipatoria per ciò che avverrà. E i media, con le notizie relative al numero di contagi, diventano degli attivatori per la tachicardia, la difficoltà a dormire e a concentrarsi.
La paura di essere contagiati e la quarantena forzata possono farci sentire così senza scampo da creare anche un sovraccarico di pensieri che si ripetono e che intasano la nostra mente, tanto da far capire al nostro corpo che da lì non ci si può più muovere. A questo punto ci troviamo con un attacco di panico che si manifesta con: incapacità di respirare, nausea, paura di non riuscire a sopravvivere.
10 Consigli per gestire l'ansia
e preservare il benessere psicofisico
È dimostrato che le emozioni negative (ansia, stress, ecc.) sovrastimolano il sistema nervoso autonomo e diminuiscono le difese immunitarie.
Le emozioni positive hanno invece un effetto positivo su tutti gli organi! Dato quindi che in questo periodo storico è ancor più auspicabile avere un ottimo sistema immunitario, perchè ci rende più forti alle malattie, vediamo insieme quali sono i comportamenti da mettere in atto e i piccoli accorgimenti che, se seguiti, preserveranno il nostro benessere psicofisico.
1. Realizza che stai vivendo un cambiamento e che la quotidianità di prima non tornerà dall’oggi al domani.
La mente necessita di tempo per adattarsi a nuove situazioni, soprattutto se il mutamento è repentino. Quindi, concediti del tempo, senza vergogna, per metabolizzare l’accaduto, per comprendere la realtà della situazione, ed evitare di sovrastimare il pericolo e sottostimare le tue capacità di proteggerti.
2. Non negare le emozioni. Permettiti di non stare bene, di provare paura e ansia, senza per questo abituarti a loro.
3. Condividi le emozioni con i tuoi affetti o con chi vive un’esperienza simile.
4. Nonostante il cambiamento esterno, ricorda che le tue risorse e capacità esistono ancora. Per cui riconnettiti con te stesso e recupera la fiducia di sempre.
5. Esponeti gradualmente e con tutte le accortezze del caso a piccole uscite, è scientificamente dimostrato che dopo venti minuti di esposizione alla situazione che genera ansia, quest’ultima tende a diminuire.
6. Adotta sane abitudini e ritmi regolari di vita e sonno-veglia, alzandoti all’orario abituale, arieggiando la casa e facendo entrare la luce.
Al mattino lava il viso con acqua fredda, fai esercizio fisico (importantissimo) e colazione con frutta fresca (meglio se ricca di vitamina C: agrumi, kiwi, fragole).
Nel pomeriggio evita sostanze eccitanti (caffè, nicotina, cioccolato, alcolici).
La sera invece è consigliabile un bagno caldo, una cena leggera, un ambiente rilassante. Cerca di dormire almeno 7 ore a notte, creando una condizione di buio assoluto ed evita di mangiare di notte.
7. Concediti dei piaceri e fai ciò che ti fa stare bene. Coltiva hobbies o impara una lingua, perché mantenendo un atteggiamento positivo potranno nascere nuove idee, nuovi spunti e nuove competenze.
8. Pratica semplici esercizi di respirazione: prova ad eseguire cicli di respirazione 5-2-5 (inspirare per 5 secondi, trattenere per 2 secondi l’aria ed espirare per 5 secondi); almeno 5 minuti di esercizio respiratorio, più volte al giorno.
9. Datti degli orari per controllare le notizie. Fallo una o al massimo due volte al giorno, affidandoti a fonti valide. Meglio scegliere l’informazione scritta che ci permette di leggere un articolo con calma, di rifletterci sopra e fare nostro un pensiero senza essere in balia di altri.
10. Se quanto consigliato qui sopra non fosse sufficiente ad aiutarti, chiedi un supporto psicologico per evitare che un trauma ampiamente superabile generi disturbi nel lungo periodo.
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