Psicologia dello Yoga
Lo yoga, pur essendo considerato da molti una pratica fisica o al massimo una filosofia, costituisce in realtà uno dei maggiori contributi della cultura orientale alla psicologia occidentale.
“La saggezza Indiana è la più profonda che esista e la ricerca della psicologia conferma, passo dopo passo, le affermazioni in essa contenute” (Carl Gustav Jung)
Lo yoga, con le sue origini antichissime (tra il terzo e il secondo millennio a.C.), è infatti una scienza completa e approfondita che comprende uno studio del corpo, della mente e dei più alti stati di coscienza.
È una teoria psicologica molto attuale, la cui pratica conduce a molteplici effetti terapeutici in ambito psichico. Persegue anche un obiettivo psicologico, ovvero la realizzazione di uno stato profondo di beatitudine, che va oltre il tanto desiderato ma fluttuante ben-essere. Questo stato coincide con la totale assenza di tensione psicofisica e consiste nella elaborazione di alcune sostanze endogene particolari che contribuiscono al buon umore: i neurotrasmettitori chiamati endorfine.
Ancora prima di arrivare a questo stato, la pratica dello yoga conduce a molteplici effetti terapeutici:
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Migliorando la consapevolezza di sé, del proprio corpo-mente-emozioni, aumenta l’autostima e la fiducia in se stessi, e di conseguenza anche il raggiungimento di certi obiettivi.
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Calmando la mente e le tensioni muscolari, riduce l’emozione negativa, aiuta a superare meglio il dolore, e aumenta la capacità di concentrazione e di memoria.
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Migliorando il funzionamento del sistema immunitario ed endocrino, riallinea i bioritmi, riduce l’insonnia e aumenta l’energia vitale.
Dato che uno stato psichico ha sempre un corrispondente stato corporeo e viceversa, se interveniamo contemporaneamente su corpo e mente, permetteremo una loro più rapida armonizzazione e integrazione, e le tensioni si scioglieranno. Diviene evidente come lo yoga, con i suoi metodi psichici, anche se spesso accompagnati da pratiche corporee (posizioni, tecniche di respirazione, di rilassamento, di concentrazione, ecc.) e i suoi principi psicologici, oltre ad essere una psicologia in sé e per sé, sia anche perfettamente
complementare alla psicoterapia soprattutto in caso di:
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Disturbi dell’umore come ansia e depressione;
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Dipendenze;
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Disturbi dell’alimentazione;
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Disturbi funzionali di natura psicosomatica come colite, iperacidità gastrica, emicrania, sindromi asmatiche, squilibri ormonali, tensioni muscolari, ecc.;
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Disturbi dello stress come insonnia, ansia, attacchi di panico e anche nelle situazioni di stress post traumatico.
In definitiva, abbinare alla psicoterapia lo yoga, significa procedere in modo olistico, ovvero considerare la persona nel suo insieme, nel suo essere mente-corpo-emozioni; significa avvalersi di un grande strumento terapeutico che può condurre a un’accelerazione del processo psicoterapeutico e a un’esistenza più piena, libera e responsabile.
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