Il tradimento in amore
- Silvia Sacchini

- 5 giorni fa
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Esistono diversi tipi di tradimento, da quello verso se stessi, fino al vero e proprio complotto tramato contro qualcuno ma oggi affrontiamo il tradimento in amore, che è forse quello più frequente e che spezza di più il cuore e la fiducia, ossia la dimensione di base della relazione.

Lo psicoanalista James Hillman diceva “La fiducia racchiude in sé il germe del tradimento”. Questa affermazione, che a qualcuno potrebbe sembrare una triste e cinica provocazione, sottolinea in realtà la dura consapevolezza che affidarsi significa prendersi un pò un rischio. Secondo Hillman, l'aspettativa di una relazione senza possibilità di tradimento è un desiderio ingenuo o un bisogno di potere e controllo, che in realtà non hanno a che fare con l'amore vero. Per amare veramente e con piena fiducia, bisogna prendersi anche il rischio del tradimento. Se va bene nascerà una relazione profonda, stimolante e indirizzata verso una bella progettualità condivisa. Se va male vivremo una grandissima delusione e una delle esperienze più dolorose che si possano sperimentare.
Quali ripercussioni può avere il tradimento?
Nella coppia il tradimento mette in crisi il “noi”, la relazione, l’appartenenza, l’esclusività e quanto definito, esplicitamente o meno, come fiducia, promesse, aspettative e progetti.
Da un’altra prospettiva, non proprio scontata e facile, il tradimento è anche il sintomo doloroso che nella relazione qualcosa non va più come prima e che è necesserio ridefinirla (chiuderla o dargli nuova forma).
Nell'immediato può essere che la sessualità migliori, perché la paura di perdere l'altro attiva un forte movimento erotico di recupero e rassicurazione.
A seguire subentra un momento fatto di astio, rabbia, disgusto, discussioni, allontanamento e tristezza.

Per l'individuo
La persona che tradisce può provare senso di colpa, a volte anche estremo e accompagnato da irritabilità, ansia o tristezza; e può sentire emozioni spiacevoli come vergogna, paura, stress della doppia vita e confusione emotiva riguardo i propri sentimenti.
La persona tradita subisce un trauma e può vivere emozioni molto intense, anche al punto da disorientare come rabbia, rancore, senso di colpa, delusione e ansia. La persona tradita, usata a sua insaputa e manipolata, si sente presa in giro, data per scontata e si ritrova senza più fiducia, con la paura di amare e di essere nuovamente ferita.
Inevitabilmente il tradimento porta con sè sofferenza ma la sua intensità dipende da diversi fattori:
l’imprevedibilità dell’evento;
quanto amore, lealtà, impegno e abbandono sono state investite su chi ha tradito;
la figura dell’amante (E' una persona sconosciuta o amica?);
la possibilità di poter usufruire di una buona rete sociale di supporto;
caratteristiche personali come l’autostima e la resilienza, ovvero la capacità di fronteggiare gli eventi avversi.
Nell’immediato la scoperta del tradimento può innescare disperazione, senso di impotenza, vergogna, critica verso se stessi, ripercussioni sulla propria autostima e interrogatori interminabili sui dettagli dell'accaduto.
Più avanti, se il tradimento non è stato elaborato, possono presentarsi veri e propri quadri depressivi e disturbi correlati all’ansia. Nei casi più gravi si può arrivare alla sintomatologia del Disturbo Post-Traumatico da Stress, che nel caso di un tradimento viene chiamata dagli americani: “Post Infidelity Stress Disorder”. Fra questi sintomi ritroviamo:
cercare spiegazioni e rievocare continuamente immagini del torto subito (per es. la scena del momento in cui ha scoperto la verità; i momenti precedenti la scoperta, in cui veniva presumibilmente ingannata, etc.),
Apatia, ipervigilanza, disturbi del sonno (insonnia, sonno frammentato, incubi), calo dell’autostima, rabbia, gelosia, odio, riduzione della concentrazione e della funzionalità quotidiana, senso di abbandono e vari sintomi psicosomatici (cefalea, disturbi intestinali, dermatiti etc.).
Perdita di certezze e credenze sulla coppia come il poter fare affidamento sul proprio coniuge o la speranza di invecchiare assieme. Nulla sarà più come prima!
Il trascorrere del tempo non allevia la sofferenza e le emozioni sono sempre intense, proprio come il primo giorno
Perdonare un tradimento è possibile?
A volte il partner che ha tradito appare sinceramente pentito di quello che ha fatto, implora di essere perdonato, chiede un’altra possibilità e agisce comportamenti eclatanti per dimostrare la propria sincerità ma, nonostante questi tentativi, il perdono non arriva. Perché?

Perché gli esseri umani non hanno il potere di decidere quali emozioni provare. Il perdono, come tutti i sentimenti, arriva dal cuore e dal sentire, non dal decidere. Possiamo anche decidere di perdonare ma questo genera solo una fredda forzatura.
Ciò nonostante il tradimento può essere superato, portando a una nuova e felice fase della relazione o all’accettazione della fine della storia e alla capacità di lasciar andare l’altro.
Come sanare una ferita da tradimento?
Anche se una ferita da tradimento richiede tempo per essere sanata, non significa che debba essere un trauma eterno. La persona tradita deve cercare di ritrovare l’equilibrio per andare avanti ed evitare che l’errore altrui la segni a vita.

Per guarire la ferita da tradimento e riuscire a perdonare è importante:
Comunicare.
Prendersi il tempo di avere un'immagine più chiara della situazione, che comprenda sia le motivazioni, intenzionalità e fragilità del traditore, che le eventuali co-responsabilità di chi è stato tradito.
Vivere diversamente la fiducia: da quella totalizzante, tipica dei bambini nei confronti dei genitori, a una fiducia più realistica.
Comprendere i propri sentimenti, i propri desideri e i propri pensieri.
Gestire le proprie emozioni negative, permettendosi di vivere le diverse fasi come la negazione, la rabbia, la disperazione e, infine, l'accettazione.
Assumere un atteggiamento di accettazione, intesa come consapevolezza che qualcosa di brutto è successo e non può essere cancellato; consapevolezza del valore che quella persona ha per noi e il peso reale del suo tradimento; consapevolezza che tutti possono sbagliare e che il principe azzurro non esiste.
Perdonare, ovvero riconciliarsi con se stessi e imparare a lasciarsi alle spalle i fatti.
In più se la persona possiede una buona resilienza, un’efficace rete sociale in grado di attutire la sofferenza e altri investimenti gratificanti come il lavoro e le passioni, il tradimento, dopo la normale elaborazione del dolore, può essere più facilmente superato.
Quando rivolgersi allo Psicologo?
Il terapeuta di coppia, con la sua presenza neutrale, può sempre essere utile anche solo per facilitare la comunicazione, dare senso all’evento e ricercare una nuova definizione della relazione (sia essa un’armoniosa riconciliazione o separazione).
L'aiuto dello Psicologo diventa invece più necessario quando si deve:
ritrovare fiducia nel partner per continuare a stare all’interno della relazione e si ha bisogno di un supporto per superare le emozioni negative e per affrontare i problemi della relazione;
superare il senso di abbandono e la chiusura della relazione che nascono in seguito all’infedeltà e alla rottura del rapporto;
ritrovare la capacità di amare;
ritrovare fiducia in se stessi, rinvigorire l’autostima e demolire quelle credenze disfunzionali su di sé che emergono in seguito al tradimento, considerato prova della propria inadeguatezza fisica o intellettuale;
elaborare il trauma che blocca nella sofferenza anche a distanza di tantissimo tempo, e fa monopolizzare le conversazioni sul tema del tradimento e sottolineare la colpa del traditore. Si innesca come una coazione a ripetere l'evento traumatico, che però non aiuta a superare il dolore e a prendere una decisione.
La terapia individuale o di coppia è una buona risorsa in questi casi, così come in ogni situazione in cui la relazione ha perso la propria vitalità, i partner cominciano a comportarsi diversamente e circolano emozioni e pensieri negativi.

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